Progetto Linfa: azioni di solidarietà digitale ai tempi del Covid 19

Durante i lunghi mesi di emergenza sanitaria legati al Covid 19 anche la Liberi Nantes ha subito, nel rispetto delle misure restrittive, l’interruzione totale delle proprie attività. Sin dall’inizio della quarantena i volontari hanno cercato di immaginare nuove modalità per svolgere la propria funzione restando accanto ai  ragazzi  e alle ragazze con cui operano, molti dei quali ospitati in centri di accoglienza, fornendo loro gli strumenti per riempire le giornate in maniera attiva e costruttiva.

Prima ancora di poter elaborare contenuti adeguati, tuttavia, è emerso un problema che ha superato tutti gli altri: la mancanza di una connessione internet a banda larga stabile e aperta che impediva  anche semplicemente di raggiungerli attraverso una videoconferenza associativa.

Ecco nascere il progetto Linfa: un’operazione di advocacy grazie alla quale, oggi, oltre 200 ragazzi e ragazze ospitati nei centri di  accoglienza di Roma e provincia possono usufruire di una connessione internet a banda larga stabile ed aperta e avere accesso, dunque, agli strumenti digitali per l’interconnessione, la formazione e  lo scambio relazionale a distanza. Una risorsa imprescindibile in un momento in cui, necessariamente, la virtualità sostituisce in quasi tutti gli ambiti la vita in presenza.

Linfa  ha operato in due direzioni:

  1. verificare l’effettiva diffusione del problema mappando la qualità e la disponibilità delle connessioni internet a banda larga di alcuni centri di accoglienza, attraverso un form di raccolta dati di natura tecnica;
  2. sondare la disponibilità delle maggiori compagnie telefoniche e società tecniche a potenziare gratuitamente un numero di centri limitato per un periodo di 6 mesi.

Il lavoro di intermediazione di Liberi Nantes ha favorito l’individuazione di soluzioni gratuite per il potenziamento della connessione internet, modulate in base alle specificità tecniche dei centri aderenti al progetto ed a copertura del periodo  emergenziale legato al COVID-19.

L’operazione è partita da un’indagine preliminare che ha coinvolto 10 centri di accoglienza: volutamente un’azione pilota, l’unica che un’organizzazione di queste dimensioni possa ragionevolmente sostenere. Tuttavia, i risultati sono stati incoraggianti: la disponibilità delle società coinvolte ad individuare soluzioni gratuite è  un fattore di cui tenere conto nel ripensare un modello sostenibile e fortemente interdipendente in cui cittadini, organizzazioni no-profit, imprese e Stato contribuiscano al benessere collettivo, individuando pratiche comuni di sicurezza attiva e partecipata.

Linfa rappresenta un modello semplice, replicabile e scalabile, che potrebbe coinvolgere tutte le strutture ad alta densità abitativa (non necessariamente dedicate nello specifico all’accoglienza di  persone migranti) soggette a difficoltà tecniche di connessione.

I risultati ottenuti sono stati condivisi con alcuni dei nostri partner che operano a livello nazionale e internazionale , nello specifico UNHCR, UNAR e ANCI e UISP.

ll lavoro svolto da Liberi Nantes con il progetto Linfa è a totale disposizione di chiunque sia interessato ad approfondirne le dinamiche.

Per info: info@liberinantes.org

 

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