S(up)port Refugees Integration all’Università di Kent

Dall’8 al 10 ottobre si è svolto presso l’Università del Kent il quarto incontro europeo del progetto Integration of Refugees Through Sport (IRTS) promosso da ISCA nell’ambito del Programma Erasmus+ (KA2).

Scopo del progetto è quello di produrre una serie di materiali utili a diverse associazioni sportive per sviluppare o migliorare i progetti di inclusione sociale attraverso lo sport.

Liberi Nantes è stata invitata, da Uisp Nazionale – partner del progetto – come testimonianza di buone pratiche di integrazione attraverso lo sport, e in particolare in riferimento al progetto S(up)port Refugees Integration (EAC-2017-0492), progetto europeo finanziato nel quadro di una pilot action della DG EAC della Commissione Europea avviato dalla ASD nel febbraio del 2018.

Il progetto offre a donne rifugiate e richiedenti asilo la possibilità di accedere gratuitamente a corsi di calcio, touch rugby, altetica leggera/ginnastica posturale ed escursionismo.

E’ stata una bellissima occasione per incontrare realtà e testimonianze di alto valore e raccontare i primi risultati del progetto, che ci rendono davvero molto orgogliosi.

Daniela Conti, coordinatrice del progetto IRTS per la UISP: “Abbiamo scelto di dare la possibilità alle nostre società di base di mostrare ai nostri partner europei i vari progetti sviluppati sul nostro territorio e come i diversi contesti abbiano influenzato le attività. Questi contributi sono stati fondamentali per arrivare alla creazione di strumenti di lavoro che saranno molto utili nel futuro per formare dirigenti e tecnici che sul territorio possano implementare progetti di inclusione sociale. Oggi come non mai è fondamentale combattere l’ondata di odio che porta alla chiusura delle frontiere, da sempre ribadiamo che lo sport è un diritto per tutti e nelle nostre associazioni non ci sono porte chiuse per nessuno”

David D’Agnelli, allenatore Liberi Nantes e coordinatore del progetto: “I tre giorni di incontri sono stati molto interessanti e stimolanti. Innanzitutto, come associazione, abbiamo avuto la possibilità di presentare il nostro progetto europeo – S(up)port Refugees Integration – in un ambiente internazionale e di fronte a specialisti del settore. Ciò ha permesso di ricevere feedback di assoluto valore, di mostrare il nostro lavoro in un contesto europeo e di condividere problemi, soluzioni e risultati con membri di associazioni provenienti da almeno 5 paesi differenti.

In secondo luogo, ci è stata data la possibilità di assistere all’avanzamento dei lavori del progetto IRTS. Questo progetto, oltre ad una serie di spunti interessanti dati dalla condivisione delle differenti esperienze che esso racchiude, propone la realizzazione di una piattaforma e-learning per la formazione sportivo-pedagogica di tutti quei volontari, attivisti e professionisti che andranno a lavorare in contesti a forte presenza di rifugiati. La piattaforma, sebbene ancora in fase di programmazione, dimostra già di avere delle grandi potenzialità e non vediamo l’ora di vederla on-line.”

 

 

 

 

 

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