“Black Star” il film sui Liberi Nantes in sala dal 10 ottobre

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(di Chiara Ugolini – La Repubblica)

Il 10 ottobre arriva in sala il film ispirato alla storia vera della squadra di calcio Liberi Nantes Football Club di Pietralata. “L’incertezza e la precarietà alla fine ci accomunano tutti”, dice il regista Francesco Castellani

Arrivano dall’Afghanistan, dall’Eritrea, dalla Guinea, dall’Iraq, dal Niger, dal Sudan, dal Togo. Sono migranti forzati, costretti dalla guerra, dalle torture e dalla persecuzione politica a lasciare il loro paese. Perciò sono arrivati in Italia, dove hanno poi ottenuto lo status di rifugiati politici. Nel nostro Paese hanno trovato asilo e una squadra dove giocare a calcio, la Liberi Nantes Football Club di Pietralata, Roma. La loro storia oggi è diventata un film, Black Star, nati sotto una stella nera di Francesco Castellani, che dopo aver descritto in un documentario la nascita della prima squadra in Italia composta unicamente di rifugiati, ha scelto di realizzare un film che mescola elementi di realtà e finzione.
Gianluca, Fabrizio e Giulietto sono tre amici che hanno organizzato una squadra di rifugiati, c’è il generoso Kabir, l’ingegnoso Newton, il taciturno Samuel, ma il campo dove hanno scelto di allenarsi finisce nel mirino di un imprenditore senza scrupoli che vuole strumentalizzare un comitato di quartiere per i propri interessi. Ne nasce così una “guerra tra poveri”. Da un lato italiani che scaricano rabbia, frustrazioni e difficoltà economiche sugli “stranieri”, dall’altra migranti che eleggono questo campo di calcio abbandonato come ultimo baluardo della loro lotta per la dignità.

Per interpretare la squadra il regista ha scelto i veri giocatori della Liberi Nantes Football Club, associazione sportiva nata nel 2007 che partecipa al campionato di terza categoria. Tra loro c’è il centrocampista Koffi Gbounfoun, che racconta: “La squadra, come si vede bene nel film, per noi rappresenta la famiglia e il calcio è diventato un linguaggio unico di fratellanza. Attraverso la squadra abbiamo cercato l’integrazione”. “Abbiamo raccontato questa storia a Pietralata perché è lì che è nata la squadra – racconta lo sceneggiatore David Turchi – ma è una storia tanto radicata nel territorio quanto universale. Il nostro film voleva raccontare, come spesso accade, come la buona volontà di un gruppo di persone può rischiare di essere tarpata dall’interesse privato di qualcuno”.

“Non volevo raccontare un film sulla migrazione, ma raccontare una storia di relazioni umane in bilico tra commedia e dramma – spiega il regista -. La migrazione entra di riflesso come catalizzatore di tensioni tra persone calate in una realtà quotidiana nella quale l’incertezza e la precarietà accomunano migranti e non migranti ugualmente privi di identità e stabilità”.

Il film, che sarà in sala a partire dal 10 ottobre con un sistema di distribuzione indipendente, si avvale di una colonna sonora molto particolare. Ad alcuni brani che il maestro Ennio Morricone ha scelto di regalare al film si affiancano i brani del gruppo casertano blues Bufalo Kill, tra cui la canzone originale Black star. Il film ha ottenuto il sostegno dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).

 

 

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