“Dalla periferia del mondo a quella di una città, la vita non è una passeggiata e il Nero lo sa” cantava Francesco De Gregori nel lontano 1987.
Una breve e drammatica istantanea utile a decifrare i diversi e profondi significati che il progetto CamiNantes è in grado di assumere per i ragazzi e le ragazze dei centri di accoglienza di Roma che decidono di prenderne parte.
Il progetto nasce per dare la possibilità ad immigrati richiedenti asilo e rifugiati politici – ma non solo – di esplorare la parte del mondo in cui sono capitati, di conoscere Roma e il Lazio, la storia, la città, i parchi e il patrimonio naturalistico della regione. Soprattutto, consente loro di farlo all’aria aperta, in un contesto di attività motoria ricreativa, condivisione, integrazione e scambio culturale reciproco.
La dimensione ludica assume assoluta centralità: spostarsi ed esplorare per svago, al di fuori dei tradizionali percorsi dal centro d’accoglienza alla questura o dal centro d’accoglienza alla scuola d’italiano, implica un rovesciamento di prospettiva decisivo e costruttivo per i ragazzi, che, in questo modo, hanno la possibilità di relazionarsi liberamente con l’ambiente e le persone che li circondano.
La dimensione ludica assume assoluta centralità: spostarsi ed esplorare la città per svago, al di fuori dei tradizionali percorsi dal centro d’accoglienza alla questura o dal centro d’accoglienza alla scuola d’italiano, implica un rovesciamento di prospettiva decisivo e costruttivo, un’oportunità preziosa di relazionarsi liberamente con l’ambiente e le persone che li circondano.