Ecco la squadra dei senza terra

Condividi questo contenuto

dnews_testataIl calcio, bistrattato e corrotto, ha ancora una sapore genuino per la Liberi Nantes, la prima squadra composta interamente da rifugiati politici. “Migranti forzati” come li definisce da manuale Gianluca Di Girolami, presidente della società, nata a Roma nel 2007 e iscritta al campionato di Terza Categoria, ultima divisione del calcio italiano. Venticinque ragazzi, quasi tutti extracomunitari, costretti a lasciare il proprio paese per sfuggire a persecuzioni o guerre e impossibilitati a tornare in patria. Venticinque ragazzi che a stento si capiscono tra loro, ma che sono uniti dal linguaggio universale del pallone. Un modo per sorridere anche se i risultati sportivi sono carenti.

In trasferta, sullo splendido campo in sintetico del Bravetta, ancora un ko nell’ultima partita di un girone d’andata con una vittoria, 3 pareggi e 9 sconfitte. Eppure la gara del giro di boa sembra nata sotto i migliori auspici per la Liberi Nantes, che in campo tiene un ritmo di gioco alto sorprendendo il Bravetta. Un anziano tifoso della squadra di casa, ignaro della storia della Liberi Nantes, osserva con ingenuità: «Beh, tre-quattro extracomunitari li hanno. Devono essere forti». Fraseggi veloci, tecnica e spunti interessanti, ma davanti manca qualcosa. «Ci servirebbe uno come Ronaldo, anche ciccione come è adesso andrebbe bene» dice con ironia l’unico rumeno della squadra, che gira sempre con santini, Bibbie e libri sul cristianesimo e sogna di diventare prete. «Ci manca qualcosa in attacco» conferma Robert, terzino sinistro, originario della Guinea. «Sto studiando l’italiano – racconta – in passato ho lavorato in un centro stampa e ho fatto una ricerca sui giovani del mio paese per un giornale. Mio papà era giornalista, ma tre anni fa ha dovuto smettere per colpa della censura governativa e ora fa il pittore».

woury_small

La formazione, allenata da Fabrizio Proietti, schiera il consueto 4-3-3. Il mister però non è in panchina: nella vita fa il pasticciere e stavolta gli è toccato rimanere a lavoro. Il patron Di Girolami, prima di ogni match, fa un breve discorso agli avversari: «Siamo una squadra particolare – dice nello spogliatoio del Bravetta – con noi ci sono ex soldati bambini, ragazzi reduci da guerre, con famiglie trucidate, ma non vi chiedo di essere buoni con noi. Giocate tranquilli, per vincere e se volete mandarci a quel paese fatelo pure».

Uno dei centrali difensivi è Feizi. È fermo da ottobre per un problema al ginocchio, ma prima della partita scalpita con Giulio Gualerzi, il team manager. «Sto bene, portatemi in panchina» dice insistendo. Gualerzi è perplesso, ma alla fine Feizi parte addirittura titolare.Gioca a testa alta, con eleganza. «È un calciatore di categoria superiore. Vale la Serie C2» le parole di Salvatore Cotogno, appassionato e socio della Liberi Nantes. Nell’intervallo però il ginocchio fa male e Feizi deve mollare. Nel frattempo il Bravetta è passato in vantaggio su azione di calcio d’angolo. La Liberi Nantes soffre sulle palle ferme e nel gioco aereo, non è una novità. All’inizio della ripresa il Bravetta raddoppia, ma Fabrice, al primo gol stagionale, fa sperare nella rimonta: il Bravetta però segna con ancora un colpo di testa e chiude sul 3-1.

«Mi dispiace per i ragazzi – si rammarica Di Girolami – loro hanno già tanto da sopportare tutti i giorni». La regola però è “nessuna commiserazione”: bisogna rimboccarsi le maniche per avere una vita dignitosa e …vincere la prossima partita.

Articolo uscito su DNews del 19 febbraio 2009

Articolo di Adriano Stabile

Foto di Cavaliere

C'è molto di più da scoprire!

Il meglio di noi

Socrates. Sport Storie Società

Il Progetto Socrates – Sport, storie, società, è un festival di letteratura e cultura sportiva la cui seconda edizione è stata realizzata da Liberi Nantes,

Progetto

Ricrea

Il Progetto Ricrea è un progetto sostenuto dal 2022 da Fondazione Alta Mane Italia (AMI), scopo prioritario della Fondazione è quello di sostenere “progetti volti

it_ITItaliano