Perché una Giornata Mondiale del Rifugiato

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Per anni, molti paesi e regioni hanno celebrato le loro giornate, o anche settimane, del rifugiato. Di queste celebrazioni, una delle più famose era l’Africa Refugee Day, che già in diversi paesi del continente si celebrava il 20 giugno. Come espressione di solidarietà con l’Africa, che ospita milioni di rifugiati e che ha sempre tradizionalmente mostrato grande generosità verso di loro, nel 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una speciale Risoluzione che ha designato il 20 giugno di ogni anno come la Giornata Mondiale del Rifugiato.

La Giornata Mondiale del Rifugiato dovrebbe costituire un momento per fermarsi a riflettere sulla drammatica condizione dei rifugiati e sull’inesauribile coraggio che impiegano in ogni fase della loro personale vicenda: se gli stessi rifugiati si rifiutano di abbandonare la speranza, come possiamo farlo noi?

Il Premio Nansen per i rifugiati

Una parte importante di ogni celebrazione della Giornata Mondiale del Rifugiato è il Premio Nansen per i Rifugiati, che viene consegnato in una cerimonia che si tiene in questa speciale giornata. Conosciuto in precedenza come Medaglia Nansen, questo premio, assegnato ormai da oltre 50 anni, ha preso il nome dell’esploratore artico norvegese Fridtjof Nansen, che nel 1921 fu nominato dalla Società delle Nazioni – precorritrice dell’Organizzazione delle Nazioni Unite – primo Alto Commissario internazionale per i rifugiati. Il premio, che consiste in una medaglia e in una somma in denaro di centomila dollari, è assegnato ogni anno a una persona o a un’organizzazione che si sia distinta nel sostenere la causa dei rifugiati. Tra i recenti vincitori vi sono la signora Graça Machel, il Maestro Luciano Pavarotti e l’operatrice umanitaria Annalena Tonelli.

Celebriamo!

La Giornata Mondiale del Rifugiato è un omaggio all’indomabile energia e coraggio dei rifugiati di tutto il mondo, e come tale dovrebbe essere una vera celebrazione. In tutto il mondo questa giornata di festa e omaggio si esprime in centinaia di modi diversi, da concerti rock a conferenze a commemorazioni religiose. Ma che venga celebrata con una semplice festa di paese, con un’iniziativa scolastica o con una cerimonia delle Nazioni Unite, il 20 giugno è una giornata nella quale pensiamo ai rifugiati di tutto il mondo ed estendiamo a loro il nostro incoraggiamento, sostegno e rispetto.“Vi esorto a celebrare lo straordinario coraggio e il contributo apportato dai rifugiati di ieri e di oggi”

[Kofi Annan, ex Segretario Generale delle Nazioni Unite]

Di seguito il programma della conferenza sul tema “Proteggere i rifugiati è un dovere. Essere protetti è un diritto.” che si svolgerà a Roma, Venerdì 20 giugno alle ore 11,00 nei musei di San Salvatore in Lauro – Piazza San Salvatore in Lauro 15

Walter Iovine – Rappresentante Regionale dell’UNHCR in Italia

Thomas Hammarberg – Commissario per i Diritti umani del Consiglio d’Europa

Andrea Camilleri assegnerà il Premio ‘Per Mare – al coraggio di chi salva vite umane’. Il Premio si avvale di un contributo dell’ANCI e della sponsorizzazione di Banca Nuova. La consegna del Premio avverrà alla presenza di

Raimondo Pollastrini – Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera

Fabio Sturani – Vice Presidente dell’ANCI con delega all’Immigrazione

Antonio Piratino – Responsabile della Direzione e Comunicazione, Studi e Marketing di Banca Nuova

Modera:
Laura Boldrini – Portavoce UNHCR

Testimonianze di una rifugiata congolese e di un giovane rifugiato rom del Kosovo

Presentazione degli spot televisivo e radiofonico che verranno messi in onda dalle maggior TV ed emittenti radiofoniche nazionali e locali per la campagna:

Proteggere i rifugiati è un dovere. Essere protetti è un diritto.

A costringere i rifugiati ad abbandonare la propria casa, la propria terra ed i propri cari può essere una persecuzione individuale di natura politica, culturale, sociale o religiosa, una guerra o massicce violazioni dei diritti umani. Quale che sia la causa primaria che li spinge alla fuga, tutti i rifugiati hanno diritto a ricevere protezione, sia dalle entità statali o non statali che li minacciano che dalla mancanza di cibo, alloggi, cure mediche e scuole per i più piccoli.

E’ per questo motivo che quest’anno, nel sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani e, in Italia, della Costituzione repubblicana, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha deciso di dedicare la Giornata Mondiale del Rifugiato al tema della protezione, intesa sia come difesa del diritto d’asilo che come riparo ed aiuto umanitario.

Nei campi profughi del Darfur come nei quartieri di Damasco e di Amman dove si affollano centinaia di migliaia di rifugiati iracheni, nei villaggi tailandesi al confine con la Birmania o sulle coste europee dove approdano le imbarcazioni che attraversano il Mediterraneo, chi fugge da guerre e persecuzioni ha diritto sia ad accedere alla procedura d’asilo che a ricevere assistenza materiale. La protezione deve poter essere assicurata ovunque, anche nei paesi in cui essa è garantita sulla carta ma dove il diritto d’asilo può essere eroso dall’inasprimento dei controlli di frontiera, da tendenze xenofobe o da preoccupazioni legate alla sicurezza.

Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – www.unhcr.it

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